Sicurezza sociale : la proposta di modifica della Commissione europea

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Presentato il testo del documento della Commissione europea con la proposta di modifiche dei Regolamenti UE 883/2004 e 987/2009 .

 

Anticipata da Politico, la proposta di revisione delle norme in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale era stata annunciata nel programma di lavoro della Commissione per il 2016 .

La Commissione – si legge nel comunicato stampa del 13 dicembre 2016 – propone di rafforzare le norme amministrative in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale per i lavoratori distaccati, allo scopo di assicurarsi che le autorità nazionali dispongano di strumenti atti a consentire loro di verificare la situazione di tali lavoratori sotto il profilo della sicurezza sociale, e stabilisce procedure più chiare di collaborazione tra le autorità degli Stati membri per contrastare pratiche potenzialmente sleali o abusi.

Sono quattro gli ambiti in cui la Commissione intende aggiornare le norme attuali:

1. Indennità di disoccupazione

Le persone in cerca di lavoro possono esportare le indennità di disoccupazione, anziché per un periodo di 3 mesi come ora, per almeno 6 mesi. Ciò consentirà loro di avere maggiori possibilità di trovare lavoro e contribuirà a lottare contro la disoccupazione e gli squilibri tra domanda e offerta di competenze a livello UE.
Il versamento delle indennità di disoccupazione ai lavoratori frontalieri (che risiedono in un paese, lavorano in un altro e tornano a casa almeno una volta alla settimana) incomberà in futuro allo Stato membro in cui essi hanno lavorato negli ultimi 12 mesi. In questo modo viene rispecchiato il principio secondo cui a erogare le prestazioni è lo Stato membro che ha riscosso i contributi.
Gli Stati membri possono richiedere che una persona che diventa disoccupata abbia lavorato per almeno 3 mesi sul suo territorio prima di poter far valere l’esperienza maturata in un altro Stato membro per beneficiare delle prestazioni di disoccupazione.

2. Prestazioni per l’assistenza di lungo periodo

La proposta chiarisce quali sono le prestazioni per l’assistenza di lungo periodo e quando i cittadini mobili possono richiedere tali prestazioni. Ciò assicurerà, nelle nostre società sempre più vecchie, una maggiore certezza del diritto per un numero crescente di cittadini che devono ricorrere all’assistenza di lungo periodo.

3. Accesso dei cittadini economicamente inattivi alle prestazioni sociali

Sulla base della giurisprudenza della Corte di giustizia europea, la proposta chiarisce che gli Stati membri possono decidere di non erogare prestazioni sociali ai cittadini mobili che sono economicamente inattivi, ossia che non lavorano né sono attivamente alla ricerca di un’occupazione, e non dispongono di un diritto di soggiorno legale sul loro territorio. I cittadini economicamente inattivi fruiscono di un regolare diritto di soggiorno soltanto quando dispongono di mezzi di sussistenza e di una piena copertura sanitaria.

4. Coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale per i lavoratori distaccati

La Commissione propone di rafforzare le norme amministrative in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale per i lavoratori distaccati, allo scopo di assicurarsi che le autorità nazionali dispongano di strumenti atti a consentire loro di verificare la situazione di tali lavoratori sotto il profilo della sicurezza sociale, e stabilisce procedure più chiare di collaborazione tra le autorità degli Stati membri per contrastare pratiche potenzialmente sleali o abusi.

Infine, la proposta non modifica le norme vigenti in materia di esportazione delle prestazioni per figli a carico. L’indicizzazione di tali prestazioni non è prevista: l’obbligo del pagamento degli assegni per figli a carico continua a incombere al paese in cui lavorano il genitore o i genitori e l’importo di tali prestazioni non può essere modificato se il figlio risiede altrove. Nell’UE meno dell’1% delle prestazioni per figli a carico è esportato da uno Stato membro all’altro.

La Comunicazione della Commissione europea

Il comunicato stampa completo

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