Inadempimenti contrattuali nel CPR di Milano. ASGI interroga l’ANAC

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Inadempimenti del contratto di appalto, servizi non erogati e mancato controllo da parte della Prefettura. L’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) ha analizzato il contratto di appalto per la gestione e il funzionamento del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di via Corelli a Milano: quanto emerso delinea un quadro molto preoccupante. 

Il contratto di appalto include l’offerta tecnica, ovvero il documento con cui la società che partecipa al bando descrive i servizi e le attività che svolgerà nel CPR. All’interno vi si trova la previsione di una vasta gamma di attività: dai servizi di mediazione linguistico-culturale all’orientamento legale, fino a laboratori teatrali/musicali, cineforum e attività ludico-motorie-sportive e ricreative. Questa rappresentazione è molto diversa da quanto è emerso grazie alla visita effettuata da una delegazione di soci e socie ASGI nel settembre 2023, dall’ultima visita del Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà personale e da tante altre organizzazioni della società civile che hanno monitorato il CPR di Milano nell’ultimo anno. 

Servizi previsti nel contratto inesistenti

Nel contratto sono previsti “corsi di primo soccorso ed educazione alimentare” per i trattenuti, servizi di consulenza legale interna,  oltre alla consegna di “cestini da viaggio” in caso di trasferimenti. Un contratto – importo a base d’asta € 1.293.246,00 –  aggiudicato all’attuale ente gestore anche per il valore dell’offerta tecnica migliorativa. Quanto sopra indicato e previsto dal contratto è risultato non essere stato completamente o per nulla attivato secondo quanto verificato durante la visita dell’ASGI lo scorso 12 settembre.

Nessun rilievo su mancate attività dalla Prefettura

La Prefettura è la stazione appaltante e l’amministrazione incaricata della vigilanza sull’operato dell’Ente gestore. In questa veste ha svolto sei ispezioni nel corso dei tre anni di apertura del CPR. 

Tali ispezioni sono il mezzo con cui viene verificato dall’Amministrazione il  rispetto del contratto di appalto e di quanto previsto in tutti gli allegati al contratto stesso, compresa l’offerta tecnica In caso di inadempimenti contrattuali, può essere revocato l’appalto all’Ente a cui era stata affidato.

Dai verbali trasmessi all’ASGI a seguito di accesso civico generalizzato riguardante i verbali delle visite di controllo effettuate dalla Prefettura non emerge tuttavia alcuna verifica sul rispetto dei diritti fondamentali delle persone trattenute nel CPR, né alcun rilievo da parte dell’Amministrazione  riguardo della corretta erogazione dei servizi previsti in offerta tecnica. 

La mancata erogazione di molti dei servizi previsti dal contratto ha comportato ricadute rilevanti sulle condizioni di vita e sui diritti delle persone trattenute nel centro.

“Mentre il Governo in carica preme sull’acceleratore per l’apertura di nuovi CPR sul territorio nazionale, affidandone la realizzazione alla Difesa, emerge il fallimento del sistema CPR, incluso il caso di Milano. Si tratta di un fallimento che non riguarda solo le  ormai croniche e documentate violazioni dei diritti fondamentali e l’inefficienza, ma anche l’opacità dell’impianto burocratico-amministrativo che concede in appalto la vita delle persone a società private.” dichiara Giulia Vicini, avvocata e socia ASGI.

L’ASGI ha inviato una segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), chiedendo di attivare i propri poteri in materia di vigilanza sui contratti pubblici. 

Photo by Nikolai Ulltang from Pexels

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