Refuges Solidaires chiude l’accoglienza al confine italo-francese: istituzioni richiamate alle loro responsabilità

L’associazione Refuges Solidaires interrompe il proprio servizio di accoglienza e assistenza presso le Terrasses Solidaires alle persone in movimento che transitano presso il Comune di Briancon dopo aver attraversato le Alpi provenienti dall’area di Oulx – Bardonecchia e Clavière. Pubblichiamo una sintetica traduzione dei due comunicati stampa redatti dall’associazione che denunciano la grave condizione di abbandono delle persone in transito.

La decisione nasce dalla constatazione di non poter continuare a dare ospitalità a numeri così alti di cittadini stranieri per motivi di sicurezza legati alla limitata capienza dello spazio. Nello stesso tempo la decisione è stata determinata anche dalla carenza di volontà politica da parte delle istituzioni locali di prendere in carico la drammatica condizione delle persone in transito che giungono sul territorio francese. Una situazione che in realtà perdura da alcuni anni. 

Il rifugio è un luogo auto-organizzato gestito da una rete di volontari che da anni si spendono sul territorio per dare un segnale di accoglienza e di vicinanza alle persone in transito. Le istituzioni locali e nazionali hanno promosso una serie di azioni volte a scoraggiare forme di solidarietà sul territorio: in particolare diverse azioni giudiziarie di criminalizzazione e la chiusura del precedente luogo di ristoro autogestito a seguito della pandemia. Oggi la sfida, a parti invertite, è stata lanciata dall’associazione per richiamare le autorità alle loro responsabilità. 

Di seguito la traduzione dei due comunicati stampa redatti dall’associazione che denunciano la grave condizione di abbandono delle persone in transito.

24 ottobre 2021

L’associazione Refuges Solidaires, che si occupa dell’accoglienza di emergenza delle persone in esilio alla frontiera franco-italiana di Briançon (Hautes-Alpes), si trova di fronte a un numero di arrivi superiore a quello che può accogliere. Più di 200 persone presenti oggi, per una capacità massima di 80 persone, obbligano l’associazione ad assumersi le sue responsabilità. Per ragioni di sicurezza, Refuges Solidaires ha deciso di interrompere l’accoglienza alle Terrasses Solidaires a partire da oggi (24 ottobre 2021).

Dal 2015, i cittadini di Briançon si sono mobilitati per evitare le tragedie inerenti alla pericolosa traversata della montagna. Soprattutto durante il periodo invernale, l’associazione è preoccupata perché sempre più famiglie (afgane, iraniane…) con bambini molto piccoli attraversano le Alpi.

Dalla sua creazione nel 2017, Refuges Solidaires chiede allo Stato di adempiere alla sua responsabilità di fornire un rifugio alle persone. La missione che l’associazione sta portando avanti da cinque anni riprenderà solo quando le condizioni di sicurezza potranno essere rispettate alle Terrasses. Questo implica che altri operatori si faranno carico della ricezione di emergenza oltre all’azione che ha svolto da allora da solo.

Refuges Solidaire spera fortemente che le azioni siano attuate il più presto possibile. Refuges Solidaires continua ad affermare che quando ci dotiamo dei mezzi per un’accoglienza dignitosa tutto si risolve per il meglio.

25 ottobre 2021

Dopo l’annuncio della chiusura temporanea di domenica pomeriggio, tutte le persone alloggiate alle Terrasses Solidaires sono scese volontariamente alla stazione ferroviaria di Briançon dove hanno passato la notte in attesa di una possibile partenza per altre città della Francia.

L’associazione Refuges Solidaires, grazie alla forte mobilitazione della società civile, ha continuato la sua missione di sostegno e ospitalità, in particolare fornendo coperte e pasti caldi alle 230 persone presenti. La notte passò nella massima tranquillità con la benevolenza della squadra della stazione.

Questo lunedì mattina, apprendiamo che le autorità pubbliche hanno deciso di sospendere la possibilità di realizzare i test antigenici necessari per ottenere il pass sanitario, essenziale per la continuità del viaggio delle persone in esilio. Inoltre, la direzione della SNCF ha deciso di chiudere le biglietterie, impedendo così agli esiliati di acquistare i biglietti.

Foto di Gioacchino Volpe da Pixabay