Il Tribunale di Ragusa annulla le sanzioni imposte dai decreti sicurezza di Salvini

Argomenti:giurisprudenza
Tipologia del contenuto:Notizie

Il Tribunale di Ragusa, con la sentenza n. 750/2021 pubblicata il 17 giugno 2021, ha annullato la sanzione della confisca della motonave Eleonore e la ingiunzione di pagamento di oltre 300.000,00 € inflitta al suo Capitano di nazionalità tedesca, Claus-Peter Reisch, per essere entrato nelle acque territoriali italiane nonostante il decreto dell’ex Ministro dell’Interno, Sen. Matteo Salvini, lo avesse vietato.

Nel 2019 il Capitano Claus-Peter Reisch ha salvato oltre 100 persone a circa 30 NM dalle coste libiche, di cui circa 30 minorenni, il cui gommone era in avaria ed in procinto di affondare.

Dopo avere chiesto alle autorità maltesi ed italiane un porto sicuro ed aver ricevuto da queste un netto diniego con la motivazione che avrebbe dovuto rivolgersi alla guardia costiera libica, Claus-Peter Reisch decise di portare in salvo le persone nel porto di Pozzallo, durante un forte temporale. Ciò decise di fare nonostante il divieto dell’ex Ministro dell’Interno.

L’azione, pur in adempimento dell’obbligo giuridico di salvare la vita di naufraghi, fu  sanzionata dalle autorità italiane sulla base delle disposizioni della Legge 8 agosto 2019, n. 77, di conversione del Decreto Legge n. 53/2019 (cd. “sicurezza-bis”).

Gli avvocati Dario Belluccio e Loredana Leo hanno ottenuto in tribunale l’annullamento definitivo dell’ordinanza-ingiunzione di pagamento ed il provvedimento di confisca della Eleonore.

La sentenza è particolarmente innovativa ed importante.

Innanzitutto costituisce il primo caso di annullamento da parte del giudice civile di una sanzione irrogata sulla base del decreto cd. sicurezza-bis voluto dall’allora Ministro dell’Interno; in secondo luogo afferma chiaramente che il livello di afflittività della sanzione è tale da rendere la stessa un vero e proprio strumento di repressione penale.

La sentenza condivide la tesi della difesa e richiama il messaggio del Presidente della Repubblica italiana al momento della promulgazione della legge di attuazione del D.L. 53/2019, che evidenziava la particolare gravità delle sanzioni previste. In sentenza si afferma che “la sanzione amministrativa al tempo prevista dall’art. 12, comma 6-bis TUI abbia natura punitiva e debba dunque soggiacere alle garanzie che la Costituzione e il diritto internazionale dei diritti umani assicurano alla materia penale, ivi incluso il principio di retroattività della lex mitior, ciò anche alla luce del mutato apprezzamento del legislatore …..lindividuazione della natura sostanzialmente penale di una sanzione amministrativa risponde piuttosto all’esigenza di evitare aggiramenti delle garanzie previste nell’ambito del diritto punitivo, non potendo dunque tale operazione avere come effetto l’estensione (anche temporale) dell’area della punibilità”. 

Le norme che hanno portato all’applicazione della sanzione sono state abrogate dal d.l. 130/2020, convertito dalla L. 173/2020 (cd. decreto Lamorgese), con la conseguenza che esse risultano inapplicabili al Capitano della Eleonore.

Sono molto contento della sentenza del Tribunale di Ragusa. Mostra che il diritto pubblico e internazionale si pone al di sopra del volere di un singolo ministro. Sulla base di questo risultato si può affermare che il salvataggio in mare e l’umanità non sono mai e poi mai un crimine. Occorre che le istituzioni statali organizzino operazioni di salvataggio nel Mediterraneoafferma il Capitano Claus-Peter Reisch.

Si tratta di una sentenza ben motivata e molto innovativa, che fa propri i principi di diritto fatti valere con il ricorso”, commentano a loro volta gli avvocati Belluccio e Leo. “Mette fine ad un calvario durato circa due anni e restituisce giustizia ad un comportamento che era stato considerato criminale dalle autorità italiane; ma che, in realtà, è un comportamento dovuto dal rispetto dei principi fondamentali del vivere civile, ovvero il principio di solidarietà sociale e la tutela della vita umana. Occorre prendere atto delle decisioni assunte dai giudici civili, penali ed amministrativi nel corso degli ultimi anni e riaffermare la necessità di smettere di stigmatizzare e criminalizzare gli atti di solidarietà verso i migranti e le persone maggiormente vulnerabili e bisognose di tutela”, concludono.

Si ringraziano Dario Belluccio e Loredana Leo

Argomenti:giurisprudenza
Tipologia del contenuto:Notizie