Dalla “guerra al virus” alla guerra ai migranti

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Le politiche di sicurezza Covid-19 inaspriscono le violenze alle frontiere: chiediamo l’immediata chiusura di tutti i luoghi di detenzione.

La condizione degli hotspot greci, dove i rifugiati vengono stipati senza diritti garantiti e senza protezione dalla pandemia, dimostra come le politiche di sicurezza degli Stati abbiano ulteriormente aggravato la precarietà del viaggio dei migranti. Migreurop denuncia la violenza inflitta sui migranti in nome della “guerra contro il virus”, la disparità di trattamento durante la pandemia e chiede l’immediata chiusura di tutti gli spazi di detenzione al fine di assicurare il diritto ad essere protetti.

Migreurop pubblica oggi un video in cui denuncia l’esistenza e il funzionamento degli hotspot, luoghi di smistamento di migranti, che sono stati collocati nel 2016 dall’Unione europea in Italia e in Grecia. In Grecia, nell’ambito dell’”indegno baratto”1, non si sono stati rispettati gli impegni né in relazione ai trasferimenti verso gli Stati membri2 né rispetto ai rimpatri verso la Turchia e i migranti sono di fatto bloccati. Gli hotspot sono stati quindi trasformati in carceri a cielo aperto. Più di 42.000 migranti sono attualmente stazionati in 5 hotspot greci, la cui capacità è di 6.000 persone. Quello di Moria, sull’isola di Lesbo, ne contiene 20.000 a fronte di 2.800 posti disponibili. All’insostenibile sovraffollamento, alla mancanza di infrastrutture sanitarie (acqua potabile, docce, servizi igienici) e cibo, all’alloggio in tende che causa ogni anno morti per ipotermia, ai ripetuti incendi, si aggiunge oggi il Covid-19. Di fronte a questa pandemia, gli Stati chiedono ai loro cittadini di adottare misure di protezione, in particolare attraverso l’auto-isolamento, ma i migranti non hanno questo privilegio. Il 22 marzo 2020, le autorità greche hanno annunciato il confinamento forzato dei migranti all’interno dei campi presenti nel territorio greco, compresi gli hotspot3. Il loro sovraffollamento rende di fatto impossibile prevenire la diffusione del virus, nonostante gli sforzi dei migranti4. Queste misure li espongono apertamente ad un rischio grave e imminente di contaminazione5.

La situazione nei campi greci mostra che le politiche di contenimento del virus sono risultate nell’inasprimento della violenza nei confronti dei migranti. Mentre gli Stati europei hanno limitato gli spostamenti sia all’interno che all’esterno dell’Ue, la “guerra contro il virus” si sta svolgendo anche attraverso la guerra combattuta da anni contro i migranti irregolari6, due ambiti che vengono consapevolmente confusi. L’inasprimento delle politiche di chiusura e la sospensione delle procedure di asilo in diversi paesi europei aggravano ulteriormente la precarietà dei viaggi dei migranti, mentre rimane immutata la violenza che nelle sue diverse forme li costringe a fuggire per cercare protezione.

Durante il tentativo di attraversare il Mediterraneo, i migranti non possono contare sulla presenza di alcun aiuto poiché le ONG di salvataggio in mare sono state costrette a cessare le loro attività dopo la chiusura dei porti italiani e i rischi legati al virus7. I respingimenti continuano comunque a susseguirsi, per mano delle guardie costiere libiche delle autorità greche o cipriote8. Anche lungo la rotta balcanica stanno aumentando le violenze contro i migranti9 che devono affrontare condizioni la cui precarietà e gravità è amplificata dal virus. Anche la violenza alle frontiere si è aggravata nel territorio dell’Ue: le autorità francesi, ad esempio, continuano a respingere i migranti in Italia, malgrado il Paese rappresenti attualmente uno degli epicentri della pandemia.

La chiusura dei confini diventa la regola, anche per le popolazioni più vulnerabili, anche quando gli esperti mettono in dubbio l’efficacia di queste misure per prevenire la diffusione di Covid-1910, e malgrado esistano risposte alternative. L’UNHCR ha per esempio invitato gli Stati a non chiudere le vie di accesso ai migranti, ma ad eseguire dei “test di screening” alle frontiere11.

Al tempo della pandemia, domina la logica di “tutti a casa”12. Tuttavia, le politiche volte a contenere la diffusione del virus non possono sospendere il diritto di richiedere protezione di persone che hanno affrontato diverse forme di violenza. Denunciamo la violenza contro i migranti e la negazione dei diritti degli stessi in nome della “guerra contro il virus”, nonché la disparità di trattamento a fronte della pandemia. Accogliamo con favore l’iniziativa del Portogallo di regolarizzare i migranti per garantire il loro accesso alle cure sanitarie e chiediamo che questa misura sia estesa in tutta Europa e resa permanente13.

Dalle sue origini, Migreurop denuncia le politiche di detenzione dei migranti in campi formali ed informali. Rinnoviamo oggi l’appello chiedendo la chiusura immediata dei campi sovraffollati della Grecia14, così come tutti gli altri luoghi di detenzione presenti in Europa e ai suoi confini. La chiusura immediata dei centri e il ricollocamento dei rifugiati in luoghi in cui possano vivere in modo dignitoso, anche in altre Stati europei se necessario, sono condizioni necessarie per garantire i loro diritti fondamentali di queste persone, compreso il diritto di essere protetti dal virus15


Comunicati e azioni delle associazioni membri di Migreuop in relazione al Coronavirus e migranti:

Belgio:

• Ciré: « Courrier à Maggie De Block : Mesures d’urgence en vue d’endiguer la propagation du COVID-19 aux personnes migrantes », 18 mars 2020

• Iniziative congiunte: 
 « Coronavirus: la détention des personnes migrantes en centre fermé est devenue illégale », 18 marzo 2020
 « Crise à la frontière gréco-turque. Dignité et droits humains : sur les ruines des fondements de l’Union européenne », 18 marzo 2020
 « Coronavirus : permettre à tous de se confiner est la seule manière d’en sortir », 1 aprile 2020

Spagna:

• Plateforme «CIEs No»: « La campaña estatal por el Cierre de los CIE exige la urgente puesta en libertad de todas las personas internadas en los CIE », comunicato del 23 marzo 2020

Francia:

• Anafé: Demande de libération des personnes maintenues dans les zones d’attente dans les aéroports, lettera aperta, 20 marzo 2020.

• La Cimade: Coronavirus  : Réorganisation des activités de La Cimade et demandes transmises au Gouvernement, 17 marzo 2020
 Loi d’urgence Covid-19  : La Cimade ne relâche pas ses efforts de plaidoyer, 24 marzo 2020.

• Iniziative congiunte: 
Face à la crise sanitaire, l’enfermement administratif des personnes étrangères doit immédia-tement cesser, Comunicato dall’Observatoire de l’enfermement des étrangers, 18 marzo 2020. 
Coronavirus  : Associations et avocats saisissent le Conseil d’Etat pour demander la fermeture des centres de rétention, 23 marzo 2020.

Italia:

• ASGI: Emergenza covid-19. L’impatto sui diritti delle/dei cittadine/i straniere/i e le misure di tutela necessarie : una prima ricognizione, 22 marzo 2020.

• Iniziativa congiunta: « Tavolo asilo al governo e parlamento : considerare gli stranieri», campagna lanciata da Io Accolgo, marzo 2020

Marocco:

• Gadem: « Covid-19 : le gouvernement marocain en action mais quelles mesures pour les personnes étrangères au Maroc ? », comunicato, 21 marzo 2020

• AMDH Maroc: « Nous demandons la protection des migrants/tes dans notre pays contre les dangers de la pandémie de Corona virus et la garantie de leurs droits fondamentaux », comunicato del 1° aprile 2020

• Iniziativa congiunta: « Maroc : migrant·e·s et réfugié·e·s sont aussi vulnérables face au COVID-19 », comunicato di più associazioni dell’AMDH Maroc, pubblicato il 30 marzo 2020

Svizzera:

• Solidarités sans Frontières: 
 « Coronavirus : des mesures de protection pour tout le monde ! », appello firmato da una sessantina di associazioni, 18 marzo 2020 
 « Suspension des auditions d’asile pendant une semaine : de qui se moque le SEM ? », marzo 2020

• Vivre Ensemble: « La politique migratoire plus importante que la santé publique ? » 26 marzo 2020

Nostra traduzione – la versione integrale del comunicato è disponibile in lingua franceseinglese e spagnola.

ASGI ha sottoscritto il comunicato come parte di Migreurop, una rete europea ed africana di ricercatori, associazioni e militanti il cui obiettivo è quello di far conoscere e combattere la diffusione della detenzione degli stranieri al centro della politica di esternalizzazione dell’Unione europea.

  1. Migreurop, UE–Turquie : le cynisme en partage, 18 marzo 2020
  2. AEDH, Fin des relocalisations: pour quel bilan?, 29 settembre 2017
  3. Centre légal de Lesbos, Greece : Move Asylum Seekers, Migrants to Safety Immediate Hotspot Decongestion Needed to Address COVID-19, 24 marzo 2020
  4. Stand by me Lesvos, Creation of Corona Awareness Team in Moria Camp, 11 marzo 2020
  5. Medici senza frontiere, COVID-19 : Evacuation of squalid Greek camps more urgent than ever in light of coronavirus pandemic, 18 marzo 2020
  6. Open Democracy, What happens to freedom of movement during a pandemic ?, 24 marzo 2020
  7.  la Repubblica, Coronavirus, le Ong fermano le missioni di salvataggio in mare. Migranti senza più soccorsi, 18 marzo 2020
  8. Kisa, 21st March – International Day Against Racism, 21 March 2020
  9. le Courrier des Balkans, Réfugiés : la haine se réveille tout au long de la route des Balkans, 22 marzo 2020
  10. Courrier International, Malgré le coronavirus, la France continue de refouler les migrants à Vintimille, 22 marzo 2020
  11. Heidi News, Rony Brauman : « Le coronavirus rappelle que, sans Etat, les plus vulnérables sont écrasés », 8 marzo 2020
  12. Blog Mediapart, Coronavirus : on ferme les frontières !, 15 marzo 2020
  13. News 24, Le Portugal traitera les migrants comme des résidents pendant la crise des coronavirus, 28 marzo 2020
  14. MSF, COVID-19 : Evacuation of squalid Greek camps more urgent than ever in light of coronavirus pandemic, 13 marzo 2020; Mediapart, Coronavirus : des eurodéputés appellent à évacuer les migrants les plus vulnérables des camps grecs, 23 March 2020 ; Centre légal de Lesbos, Lettre ouvert de 152 organisations, 25 marzo 2020
  15. Libération, L’inégalité des vies en temps d’épidémie, 18 marzo 2020
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