L’analisi giuridica del Protocollo Italia – Albania

Tipologia del contenuto:Analisi giuridica//Notizie//Pubblicazioni
Computer portatile aperti su un tavolo di legno

A seguito dell’annuncio della firma di un Protocollo tra Italia ed Albania da parte della Presidente del Consiglio il 14 novembre 2023, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione aveva diffuso una nota in cui si ricordava l’obbligo per il Governo di presentare alle Camere un apposito disegno di legge di autorizzazione alla ratifica del suddetto Protocollo e della futura intesa di attuazione, in base all’art. 80 Cost.

Il 21 novembre 2023 con le dichiarazioni svolte a nome del Governo alla Camera dei Deputati, il Ministro degli affari esteri ha annunciato che “Il governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all’attuazione del protocollo”.

In contemporanea, il Tavolo Asilo e Immigrazione, in una conferenza stampa, ha presentato un documento che illustra le ragioni affinché il Parlamento voti contro il disegno di legge di ratifica .

L’ASGI ha analizzato il testo del Protocollo Italia-Albania, evidenziandone illegittimità costituzionali e violazioni delle normative vigenti .

Prevedere con legge ordinaria, o con un accordo internazionale, una autorizzazione al Governo o alle Forze armate a prendere una persona che si trova già nel territorio italiano (nave italiana e/o militare) e invece di concludere le operazioni di soccorso nel territorio della Repubblica trasportarla in un Paese terzo allo scopo di impedirne l’ingresso nel territorio della Repubblica ed esaminare la sua domanda di asilo con procedura accelerata “alla frontiera” dove il richiedente non è arrivato, configura una sorta di deportazione degli stranieri, vietata dalle norme europee ed internazionali a cui lo stesso Protocollo prevede di conformarsi ed è del tutto estraneo allo spirito e alla lettera delle norme costituzionali.

Le numerose ambiguità e illegittimità che caratterizzano il Protocollo fanno concludere che non possa essere ratificato in Parlamento. Qualora lo fosse molte delle relative norme italiane potranno essere dichiarate in tutto o in parte costituzionalmente illegittime.

Foto di Markus Spiske da Pexels

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