L’organizzazione Equal Rights Beyond Borders ha analizzato, nel report di recente pubblicazione, il trattamento dei richiedenti asilo siriani nelle isole greche dell’Egeo nel periodo 2020-2021 alla luce delle evoluzioni che hanno caratterizzato il contesto greco dal punto di vista normativo che hanno condotto ad un progressivo svuotamento del diritto di asilo. Da ultimo, l’adozione, il 7 giugno 2021, da parte dei ministri greci degli Affari Esteri e dell’Immigrazione e dell’Asilo di una decisione ministeriale congiunta che stabilisce che la Turchia venga considerata “paese terzo sicuro” per i richiedenti asilo provenienti da Siria, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh e Somalia. Una analisi importante che nel complesso rileva come le autorità greche hanno respinto quasi il 100% dei richiedenti con la motivazione che la Turchia è un “paese terzo sicuro”, indipendentemente dalle circostanze individuali dei richiedenti.
Equal Rights Borders mette in evidenza come “The report aims at sketching these procedures and their shortcomings and it draws conclusions as to their implications for Greece commitment to some of the most basic tenets of refugee and human rights law, including non-refoulement, the right to an individualised assessment, and the right to an effective remedy. The conclusion is that this practice clearly violates EU, Greek, and human rights law and undermines the entire asylum procedure in Greece and the EU. The fact that in the foreseeable future, these practices will be emulated within Greece for more nationalities and, potentially, adopted by other EU Member States in the framework of the draft of the New Pact on Migration and Asylum, are disturbing developments whose costs in the detriment of human rights and rule of law can be easily foreseen.”