CPR, hotspot e zone di transito: modelli di richieste di accesso da parte della società civile nei luoghi di trattenimento e di identificazione

La questione dell’impermeabilità di questi luoghi rispetto al mondo esterno è fra gli elementi più problematici che li caratterizza.

Proprio per tale ragione, nel corso di questo anno si è lavorato per garantire l’accesso a tali luoghi da parte delle associazioni che svolgono attività di tutela dei diritti umani fondamentali e dei diritti dei cittadini stranieri inviando alle autorità competenti istanze di accesso e visita agli Hotspot, ai C.P.R., e alle zone di transito presso i valichi di frontiera aeroportuale di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, a fronte delle quali è stato possibile visitare gli hotspot di Taranto[1], Messina[2] e Lampedusa, il centro di prima accoglienza di Pantelleria oltre che i CPR di Milano, Palazzo San Gervasio, Macomer e Caltanissetta e le strutture idonee presso la Questura di Milano.

Nonostante l’ampia normativa interna ed europea a tutela del diritto di ingresso e delle garanzie di comunicazione dall’interno all’esterno, tali luoghi di detenzione formale e informale rappresentano zone grigie difficili da monitorare in quanto in molte occasioni viene impedito ivi, in maniera discrezionale da parte della pubblica amministrazione, l’accesso sia a figure istituzionali dotate di poteri di verifica sia alle organizzazioni di tutela dei diritti umani della società civile.

Si ritiene opportuno proseguire su questa strada attraverso l’invio di richieste di accesso a tali luoghi, per finalità di garanzia dei diritti dei cittadini stranieri ivi trattenuti e di monitoraggio e ricerca, ma anche, in caso di diniego, al fine di procedere sul piano giurisdizionale nel tentativo di consolidare e ampliare la giurisprudenza in materia[1] per evitare futuri arbitri e abusi e rendere tali luoghi effettivamente accessibili alla società civile.

Ai seguenti link si propongono dei modelli di richieste di accesso inviate al fine di chiedere l’autorizzazione all’accesso di delegazioni di ASGI, alla luce della normativa vigente, presso l’Hotspot di Lampedusa, il C.P.R., la zona di transito del valico di frontiera aeroportuale di Roma Fiumicino e le strutture idonee presso la Questura di Milano. Si spera possano essere un utile strumento, spunto per altri attori della società civile al fine di rafforzare l’attività di monitoraggio svolta a livello locale e nazionale rispetto alle garanzie poste in essere all’interno di questi luoghi:

2-Modello-Richiesta di accesso e visita CPR

4-Modello richiesta di accesso e visita luoghi idonei


[1] Si veda il resoconto della visita all’hotspot di Taranto effettuata nel mese di maggio 2019.

[2] La visita presso l’hotspot di Messina è stata svolta nel mese di luglio 2019, si veda il report: Le procedure di redistribuzione e i limiti dell’accoglienza.

[3] Si vedano: https://inlimine.asgi.it/un-percorso-ad-ostacoli-il-diritto-di-accesso-ai-centri-per-il-rimpatrio-da-parte-della-societa-civile-e-le-resistenze-della-pubblica-amministrazione/; https://inlimine.asgi.it/cpr-di-macomer-il-tar-sardegna-conferma-laccessibilita-ai-luoghi-di-detenzione-amministrativa-da-parte-della-societa-civile/; https://inlimine.asgi.it/accesso-ai-cpr-il-tar-piemonte-accoglie-il-ricorso-di-asgi/; https://inlimine.asgi.it/accesso-ai-cpr-il-tar-sicilia-accoglie-il-ricorso-di-asgi/; https://inlimine.asgi.it/il-diritto-di-accesso-ai-cpr-da-parte-della-societa-civile-il-tar-sardegna-accoglie-listanza-cautelare-presentata-da-asgi/; https://inlimine.asgi.it/cpr-tar-piemonte-si-deve-motivare-il-diniego-di-accesso/.