Il diritto all’istruzione per i minori stranieri va tutelato

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Ancora una volta la città di Bologna mostra l’incapacità di gestire razionalmente l’esercizio del diritto allo studio che la Costituzione garantisce anche ai cittadini stranieri.

Ne è la prova l’esperienza, raccontata dai quotidiani locali nei giorni scorsi .
Entro Natale,  fa sapere la Prefettura, è previsto l’arrivo di 77 nuovi alunni stranieri, rispetto ai quali, pare,  non ci sarà capienza nelle scuole bolognesi. Neppure tutti coloro che sono già arrivati in estate hanno trovato collocazione, nonostante fossero già iscritti, e si paventa l’impossibilità di trovare posto nelle scuole in quei quartieri ove sono avvenute le assegnazioni degli alloggi pubblici.
L’Osservatorio respingimenti scolastici di Bologna denuncia: “C’è un sommerso di bambini nemmeno registrati, rimbalzati dalle segreterie da una scuola all’altra. Una pratica illegale”. Entro dicembre 77 minori in età d’obbligo scolastico arriveranno per ricongiungimenti.
Come è gia’ successo ad un minore straniero che da più di un anno cercava di iscriversi alla scuola dell’obbligo a Bologna .E’ stato preso in carico solo grazie all’intervento di una troupe del Corriere della Sera, che si chiede “ Quanti sono i casi come il suo?”

 

 “Siamo in emergenza e quindi bisogna pensare a soluzioni straordinarie”, spiega Domenico Altamura, dirigente dell’Istituto comprensivo 5. Altamura chiede al Comune di Bologna di lavorare ad una “deroga straordinaria” che permetta alle scuole bolognesi di distribuire i nuovi arrivati nelle classi oltrepassando il limite massimo di alunni previsto, peraltro già raggiunto in quasi tutte le situazioni.

 

Dopo i fatti del 2013  ci si aspettava che la vicenda di Bologna legata alle cd “Classi-Ponte”  potesse suscitare nel paese una riflessione più generale sul rapporto scuola-società-immigrazione, per giungere ad un reale cambio di prospettiva.
L’Associazione aveva anche raccolto e definito in un documento Minori stranieri e diritto all’istruzione e alla formazione professionale  rivolto ai docenti e al personale amministrativo delle scuole, in cui si fornisce una sintesi della normativa che disciplina il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, con riferimento ai minori di cittadinanza non italiana.
L’ASGI e’, di nuovo,  intervenuta in questa paradossale situazione  che vede protagonisti decine di minorenni stranieri per i quali non pare vi sia posto nelle scuole bolognesi con un comunicato inviato ai media locali.
“A fronte di una presenza dei minori stranieri in arrivo, da tempo monitorata in collaborazione con la Prefettura di Bologna – si legge – non può essere una scusante l’inagibilità delle classi per un numero superiore a quello autorizzato, né la mancanza di classi in sé e per sé, né il taglio dei fondi scolastici, né la carenza di organico” .
 
“Quello che manca è una seria programmazione ed è sconcertante che ogni anno Bologna riproponga una situazione in cui gli alunni stranieri faticano ad entrare nel sistema scolastico, o vi entrano tardi, o rischiano di finire in inaccettabili classi-ponte, quando è un dovere (non certo una facoltà) per le Istituzioni garantire loro un esercizio effettivo del diritto previsto dall’art. 34 della Costituzione e disciplinato dall’art. 38 TU d.lgs. 286/98 e art. 45 d.p.r. 394/99, la cui inottemperanza ha precise responsabilità giuridiche.”
 
ASGI auspica che la reiterata emergenza delle scuole bolognesi trovi rapida soluzione, anche attraverso un immediato aumento delle classi già formate e conseguente redistribuzione degli alunni ed inserimento dei nuovi in arrivo, tenendo peraltro conto del limite indicato dall’art. 45 d.p.r. 394/99 che prescrive di evitare la costituzione di classi “in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”, per evitare ingiuste ghettizzazioni.
Nel chiedere che venga fatta una verifica per capire se la situazione che si sta verificando a Bologna sia diffusa anche in altre realtà del territorio italiano, ASGI auspica che le istituzioni preposte prendano tutti i provvedimenti necessari affinché  non venga compromesso in alcun modo il diritto degli alunni all’iscrizione scolastica.
ASGI si augura che il neonato Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura, istituito poche settimane fa presso il  dell’istruzione, dell’università e della ricerca con  compiti consultivi e propositivi che riguardano, in particolare, il «monitoraggio del processo di integrazione scolastica degli alunni stranieri», gli «accordi interistituzionali per la presa in carico del progetto globale di vita e di integrazione degli alunni stranieri» e la «sperimentazione e l’innovazione metodologica, didattica e disciplinare» possa promuovere azioni che sviluppino politiche scolastiche in cui non vi sia disparità di trattamento tra alunni stranieri e italiani.
La scuola dovrebbe essere la prima protagonista nella creazione di una cultura pacifica ed egualitaria. Quello che sta accadendo non va proprio in questa direzione.”
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