Contributo affitti, la regione FVG cambierà il regolamento ma le discriminazioni persistono

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La Regione avvia l’iter per cambiare il regolamento discriminatorio ma i Comuni continuano a escludere i cittadini stranieri

Situazione sempre più ingarbugliata per le famiglie in difficoltà economiche e che sono in affitto in Friuli Venezia Giulia. 

La Regione risponde in maniera pilatesca alla diffida di ASGI che aveva chiesto l’esecuzione all’ ordinanza del Tribunale di Udine (confermata dalla Corte d’Appello) in materia di “documenti aggiuntivi” per gli stranieri ai fini dell’accesso al contributo affitti.

La Regione da un lato dichiara di volersi adeguare alla decisione del Tribunale, a più di un anno dall’ordinanza, che era immediatamente esecutiva.

Dall’altro, però, ignora completamente la richiesta di ASGI di emanare immediatamente istruzioni ai Comuni affinché i bandi attualmente aperti vengano regolati secondo i principi affermati dal Tribunale e non secondo il vecchio regolamento in via di modifica.

Accade così che mentre la Regione dichiara di iniziare l’iter di modifica del Regolamento,  i Comuni abbiano emanato i bandi 2022 ancora con la richiesta di “documenti aggiuntivi”, in totale spregio della decisione del Tribunale e della Corte d’Appello.  

Così gli stranieri che ritengono di non potersi procurare detti documenti, spesso inesistenti o costosi,  non presentano domanda e la violazione di diritti riconosciuti dai giudici (e dunque dalla legge) continua a ripetersi. 

Questo comporta un grave danno non solo per gli inquilini stranieri,  ma anche per i proprietari di casa,  posto che il contributo in questione è destinato proprio a pagare il canone delle famiglie in difficoltà economica che abitano un alloggio spesso di proprietà di cittadini italiani. 

Per non dire poi del totale stravolgimento dei principi di imparzialità e di buona amministrazione dell’azione amministrativa che deriva da questa situazione e che  espone i Comuni e la Regione a ulteriori azioni legali con grande dispendio di denaro e di energie pubbliche.

ASGI, prima di riprendere nuovamente e a malincuore le azioni legali sul punto, invita un’ ultima volta la Regione a emanare immediatamente una disposizione che imponga ai Comuni, nelle more di adozione del nuovo Regolamento, di modificare i bandi attualmente aperti rendendoli conformi alla decisione del Tribunale,  ripristinando così già da ora la legalità,  la ragionevolezza e l’ omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale.

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