Il concorso apre alle ragazze di cittadinanza non italiana ma Miss Italia sbaglia lo spot

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Sono in corso in tutta Italia le selezioni per definire la rosa finale delle candidate che parteciperanno alla serata finale di Miss Italia, prevista per il 14 settembre 2014 a Jesolo.

Lo slogan della manifestazione di bellezza quest’anno è ” Miss Italia : la bellezza che cambia” . Ed a cambiare sono state negli anni diverse regole che hanno permesso la partecipazione a ragazze che un tempo ne erano escluse, rappresentando in maniera più fedele la realtà femminile in Italia .

Se solo dal 1994 possono partecipare le donne sposate e chi ha figli, dall’edizione 2014 , per la prima volta,  il concorso apre alle ragazze di cittadinanza non italiana, ma nate in Italia da genitori stranieri  e che vivono sul territorio nazionale da almeno 18 anni con continuità.

«Ritengo che per il concorso questa novità – spiegava a La Stampa qualche mese fa l’organizzatrice Patrizia Mirigliani – rappresenti un’apertura di grande buon senso rivolta a tutte quelle ragazze che sono nate in Italia, che hanno frequentato le scuole nel nostro paese, che lavorano stabilmente e sono perfettamente integrate nella società al punto da essere italiane a tutti gli effetti. Miss Italia dà a queste donne il suo lascia passare per partecipare al concorso».

Eppure nel messaggio  televisivo promozionale, per voce della conduttrice,  Simona Ventura, si apprende che la selezione sarebbe aperta a ragazze nate in tutte le parti del mondo, ma con cittadinanza italiana.

Un tweet diffuso dall’account ufficiale del concorso il 25 agosto 2014 con l’intento di chiarire la questione sembra, invece, dimostrare l’incomprensione della norma, chiamando in causa i genitori stranieri delle aspiranti candidate di cittadinanza straniera che dovrebbero essere nati in Italia…

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Il Regolamento del concorso, pero’, parla chiaro: ai sensi dell’art. 8, lett. a si legge che  sono ammesse al concorso  le cittadine italiane, nonché le ragazze, nate in Italia da cittadini stranieri ed ivi residenti da 18 anni consecutivi alla data di iscrizione.

Tali candidate ben possono essere di cittadinanza straniera perché, come senz’altro  è noto agli organizzatori, l’acquisizione della cittadinanza italiana non consegue automaticamente alla nascita in Italia e alla residenza per il periodo indicato.

Per questo motivo l’ASGI ha inviato una lettera  agli organizzatori del concorso e all’UNAR, in quanto il messaggio diffuso a mezzo TV “nella parte in cui esclude dalla partecipazione anche la pur ridotta categoria di cittadine straniere che il Regolamento invece ammette, veicola una informazione falsa, che non solo è in contrasto con i principi generali di correttezza e buona fede, ma è idonea a scoraggiare dalla partecipazione le cittadine straniere che pure avrebbero diritto, integrando cosi quella situazione di svantaggio che è appunto vietata dalle norme sul divieto di discriminazione”.

L’associazione ha, dunque, invitato l’organizzazione a modificare immediatamente il messaggio diffuso nello spot televisivo di promozione del concorso, dando correttamente atto dei requisiti di partecipazione indicati nel regolamento.

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