Comunicato dell’ASGI

Tipologia del contenuto:Comunicati stampa//Notizie

Con riferimento all’interrogazione parlamentare presentata dalla Lega Nord e agli articoli comparsi su alcuni organi di stampa – riferiti alla ordinanza del Tribunale di Milano che ha condannato la Lega Nord per l’uso del termine “clandestini” nei confronti dei richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere ospitati in una struttura di Saronno – ASGI precisa quanto segue.

ASGI è una associazione composta da operatori del diritto di varia estrazione e professionalità con lo scopo di diffondere la cultura giuridica dell’integrazione mediante la tutela dei diritti dei migranti.

Nel perseguire tale finalità ASGI organizza annualmente decine di iniziative sul diritto dell’immigrazione (incontri, convegni, seminari) che hanno svolto e svolgono un ruolo importante nell’esame della complessa normativa nazionale e sovranazionale sull’immigrazione, nonché nell’indicazione di possibili innovazioni legislative, interloquendo a tal fine con le forze politiche e con istituzioni ad ogni livello.
La sola idea – prospettata nella citata interrogazione parlamentare – che un giudice possa perdere la propria autonomia perché partecipa a momenti di confronto scientifico con altri operatori del diritto, esprime una concezione della funzione giurisdizionale che non appartiene ad alcuna società civile.
Impedire il confronto tra le varie componenti del mondo del diritto o mettere in dubbio la idoneità a giudicare dei magistrati che a tale confronto partecipano, nuocerebbe al buon funzionamento della giustizia, penalizzando proprio i magistrati più attenti alla necessità dell’aggiornamento, dell’approfondimento e del confronto. E penalizzando così gli stessi utenti del sistema giustizia.
Non ci meraviglia che, assieme alla diffusione di queste rozze concezioni del diritto, sia giunto anche un vergognoso attacco al nostro vicepresidente Gianfranco Schiavone, accostato, nella sua veste di presidente del Consorzio Italiano di solidarietà, a “chi ci guadagna con il business dell’immigrazione clandestina”. Simili accostamenti, che colpiscono una delle persone più impegnate a costruire un sistema di accoglienza razionale, equo e conforme al diritto, qualificano coloro che li formulano.
ASGI continuerà a battersi, sul piano giudiziario come sul piano culturale, contro quanti usano il linguaggio per alimentare un clima di odio che nuoce all’intera collettività.

Il Consiglio Direttivo ASGI

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