ASGI : il prossimo bando di servizio civile sia aperto ai giovani stranieri

ServizioCivileCon una lettera inviata alla Ministra per l’integrazione Cécile Kyenge, che ha ricevuto lo scorso 26 giugno la delega alle Politiche giovanili e al Servizio civile nazionale, l’Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione (ASGI) ha chiesto che il prossimo bando nazionale sia aperto anche ai giovani stranieri presenti in Italia.

Il testo della lettera

Oggetto : Bando per la selezione dei volontari da impiegare in progetti del servizio civile in Italia e all’estero – esclusione del requisito della cittadinanza italiana.

Gentile signor Ministro,

come forse Le sarà noto nel marzo scorso lo scorso anno il Tribunale di Milano – sezione lavoro, con ordinanza depositata in data 12.01.2012, in accoglimento del ricorso proposto, tra gli altri, dalla scrivente associazione, ha dichiarato “il carattere discriminatorio del Bando per la selezione di 10.481 volontari da impiegare in progetti del servizio civile in Italia e all’estero pubblicato il 20.9.11 nella misura in cui richiede tra i requisiti e le condizioni di ammissione il possesso della cittadinanza italiana”.

L’ordinanza di cui sopra è stata confermata dalla Corte d’Appello di Milano con sentenza n. 2183 del 22.03.2013; nell’occasione la Corte non ha potuto imporre specifici ordini all’amministrazione poiché, al momento in cui la sentenza è stata emessa, non vi era pendente alcun bando per l’ammissione al servizio civile, onde la sentenza ha la portata di mero accertamento.

Ciononostante detta sentenza esecutiva vincola la Pubblica Amministrazione che, ai sensi dell’art. 97 della Costituzione, deve operare secondo il principio di legalità e dunque nel rispetto della legge cosi come interpretata e applicata dai Giudici della Repubblica.

A nostro avviso, dunque, nella emissione di un prossimo bando (quale quello che – secondo notizie di stampa – si prospetta in corso di adozione per il prossimo settembre) l’Ufficio Nazionale per il servizio civile dovrà attenersi alla statuizione della Corte d’Appello di Milano e dunque escludere il requisito della cittadinanza italiana.

Va anche considerato che, ai sensi dell’art. 44 TU immigrazione, come modificato dall’art. 34, comma 32, dlgs 150/11 “chiunque elude l’applicazione dei provvedimenti, diversi dalla condanna al risarcimento del danno, resi dal Giudice nelle controversie previste dal presente articolo è punito ai sensi dell’art. 388 , primo comma, c.p.” e tale previsione deve trovare applicazione anche qualora il “provvedimento” del Giudice sia di mero accertamento. 

Ci è noto che il Suo predecessore ha richiesto un parere all’avvocatura dello stato la quale avrebbe concluso che fino al passaggio in giudicato della sentenza o fino ad una modifica legislativa il Governo deve continuare ad attenersi “alla legge”.

Non possiamo non rilevare che tale conclusione appare frettolosa perché trascura completamente sia l’esecutività della sentenza, sia il principio di legalità dietro il quale pretenderebbe di trincerarsi.

Siamo pertanto a richiederLe di provvedere in ottemperanza alla decisione della Corte d’Appello di Milano e ci rendiamo disponibili ad un incontro per approfondire gli aspetti tecnici della questione che, ci rendiamo conto, sono senz’altro complessi.

D’altra parte Le saranno sicuramente evidenti gli enormi benefici che una politica di integrazione riceverebbe dalla estensione non tanto di un “diritto”, ma (questa volta) di un “dovere” di solidarietà quale quello implicito nell’istituto del servizio civile. 

In attesa di cortese riscontro.

 avv. Lorenzo Trucco

presidente ASGI

Per approfondire il tema del Servizio Civile e l’illegittimità della esclusione dei giovani stranieri

Uno  Storify per raccontare quanto accadde .