Progetto Demetra

Per il contrasto allo sfruttamento lavorativo


Il progetto Demetra opera dal 2020, grazie alle risorse F.A.M.I. (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – OS2 Integrazione/Migrazione legale – ON2 Integrazione – e con le ricorse del Fondo Sociale Europeo, Programma Operativo Nazionale “Inclusione” 2014-2020, Asse 3 – Priorità di Investimento 9i – Obiettivo Specifico 9.2.3., Sotto Azione III – Prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo). Il progetto opera nella Regione Toscana e intende sviluppare un’azione di sistema regionale per il contrasto al caporalato, supportare le categorie fragili e sviluppare azioni di Agricoltura Sociale.

Demetra è coordinato da Coldiretti Toscana e promosso da diversi enti privati e pubblici: Ass. Arcobaleno, Coop. CAT, Ass. D.O.G., Coop. Arnera, Coop Giovani e Comunità, Coop. Arnera, Diocesi di Pistoia, ARCI Siena, Comune di Firenze, Pontassieve e Prato, S.D.S. Grosseto, Provincia di Pisa, Istituto superiore Sant’Anna, Provincia di Siena, Università degli Studi di Siena.

Il contesto

In Toscana nel 2016, 21.000 dei 53.000 occupati in agricoltura erano stranieri di cui 14.000 provenienti da paesi non UE. Si stima che il 34% degli occupati sia retribuito con tariffe al di sotto degli standard sindacali e che il 20% degli occupati lavori con contratti informali (IV Rapporto Agromafie e Caporalato, 2018).

I migranti, a causa delle loro specifiche condizioni di vulnerabilità costituiscono un potenziale bacino di offerta per il lavoro sottopagato e dequalificato. Questi ultimi sono spesso esposti all’intermediazione di caporali individuali o associati in agenzie di intermediazione (mascherata) di manodopera, sottoponendo i lavoratori a vari aspetti lesivi dei loro diritti e della loro dignità.

L’obiettivo

L’obiettivo di Demetra è sviluppare ed implementare un programma regionale di sistema – avvalendosi al meglio della consolidata esperienza della rete regionale antitratta SATIS e del radicamento territoriale di Coldiretti – che coinvolga tutti gli stakeholders in azioni di contrasto al caporalato.

Come?

  • Attraverso la valorizzazione dei prodotti locali e di filiera corta che abbiano un valore etico aggiunto dato dal coinvolgimento di soggetti fragili nelle attività produttive delle aziende agricole. Questa attività comprende attività di sensibilizzazione per la comunità locale, compresa la creazione di un marchio, facilmente riconoscibile, dai consumatori che promuova i prodotti della filiera agroalimentare che collaborino attivamente a progetti ad alto valore etico;

  • Attraverso l’implementazione di aziende agricole inclusive che attivino percorso di orientamento e avviamento lavorativo.

  • Attraverso la ricerca sociale,

  • Attraverso il contrasto al caporalato: sono infatti state sviluppate l’Unità mobile per l’aggancio ed emersione di persone sottoposte a sfruttamento lavorativo; la creazione di un pool di consulenti che garantisca le procedure necessarie per regolarizzare aziende agricole che potranno assumere collaboratori di varia natura (stage, borse lavoro, stagionali…); la Clinica legale.

ASGI nello specifico è responsabile della Clinica legale.
La Clinica è frutto di un percorso formativo universitario e un corso di alta formazione volti alla creazione di un pool di avvocati specializzati nel contrasto al caporalato. Il gruppo specializzato è in grado di intervenire prontamente per prendere in carico casi di denuncia di sfruttamento lavorativo. Il lavoro è svolto in sinergia con il numero verde regionale anti-tratta e con lo sportello del Comune di Prato.


Comunicato stampa di presentazione, 18 febbraio 2020