Tribunale di Venezia, ordinanza 25.1.2017

Il caso esaminato è quello di un uomo proveniente da Edo State. Questi, dopo aver vissuto il sequestro e l’uccisione del padre, subiva minacce e comportamenti violenti da parte dei sequestratori i quali rivendicavano dallo stesso la somma di denaro che non erano riusciti a realizzare con il sequestro, interrotto dall’intervento della Polizia. Data l’incapacità delle autorità locali a tutelare nel tempo l’incolumità del ricorrente, questi si decideva a fuggire.

Protezione internazionale – cittadino nigeriano (Edo State) – domanda di riconoscimento dello status di rifugiato – infondatezza – domanda di riconoscimento della protezione sussidiaria – infondatezza – domanda di riconoscimento della protezione umanitaria – accertata vulnerabilità – buon inserimento sociale – fondatezza della domanda di protezione umanitaria

Nota

L’ordinanza in oggetto si ritiene rilevante sotto due profili:

  1. l’importanza, ove ve ne sia possibilità, della produzione documentale a sostegno dei fatti in esame (nel caso di specie, le vicende sono state documentate dalla Polizia locale);
  2. la valorizzazione della condizione di vulnerabilità personale alla luce dei principi di solidarietà sociale enunciati nella Carta Costituzionale, al fine di estendere il livello della protezione anche ai casi che non sono sussumibili nell’alveo della protezione internazionale o sussidiaria.

Tribunale di Venezia, ordinanza 25.1.2017, est. Perina, XXX (avv. Pernechele) c. Ministero dell’interno e Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sede di Padova