Illegittima la normativa che prevede l’espulsione di un cittadino lungosoggiornante senza che sia presa in considerazione la sua condizione nel paese di accoglienza. L’espulsione di un cittadino di un Paese terzo soggiornante di lungo periodo ex art. 12 della direttiva 2003/109/CE non può essere decisa solamente in base alla sola esistenza di condanne penali a suo carico, bensì va considerata anche la durata del suo soggiorno nel territorio di tale Stato membro, la sua età, le conseguenze per lui e per i suoi familiari e i suoi vincoli con lo Stato membro di soggiorno o l’assenza di vincoli con il suo paese d’origine.
Corte di Giustizia dell’Unione europea, sentenza dell’11 giugno 2020, C-448/19