L’esercizio del diritto di informazione in frontiera: analisi e raccomandazioni ASGI

Tipologia del contenuto:Analisi giuridica

La mancanza di un’informativa legale verificabile, trasparente e indipendente contribuisce al confinamento e all’invisibilizzazione delle persone straniere ai confini. Pubblichiamo un’analisi giuridica della normativa vigente e le nostre raccomandazioni per organizzazioni internazionali, enti di tutela e associazioni delle società civile, nell’ambito dello svolgimento di attività di informativa.

La frontiera sta progressivamente diventando il luogo centrale dove processare le domande di asilo e dove le persone straniere non ricevono più solo una prima assistenza e soccorso, ma subiscono forme prolungate di trattenimento, vengono identificate come vulnerabili e sottoposte all’accertamento dell’età. In questo contesto, il diritto a ricevere un’informativa legale sull’accesso al diritto di asilo che sia effettiva e trasparente diventa ancora più centrale.

Alla luce della normativa e giurisprudenza nazionale e sovranazionale, la persona straniera che giunge sul territorio italiano ha il diritto ad essere informata circa i propri diritti. L’obbligo di fornire l’informativa relativa alla procedura della richiesta di protezione internazionale è in capo all’autorità statale competente. La mancata elargizione dell’informativa, amplifica la condizione di confinamento delle persone straniere, che si trovano in una condizione di silenzio e invisibilità, in spazi e tempi discrezionalmente agiti dalle autorità. Viene così impossibilitata l’azione delle persone migranti, laddove solo una persona che conosce i propri diritti può effettivamente esercitarli.

L’analisi giuridica sul diritto all’informativa legale nei luoghi di frontiera riporta le criticità riscontrate nell’esercizio di tale diritto alla luce della normativa, della giurisprudenza del ruolo degli enti delegati e delle prassi monitorate nel corso del tempo nei luoghi di frontiera come gli hotspot e le zone di transito degli aeroporti.

Nel documento di commento invece ci rivolgiamo agli enti di tutela e alle associazioni delle società civile che svolgono attività relative all’informativa legale. Riteniamo che al fine di assicurare un accesso all’informativa legale che sia trasparente, efficace e indipendente, sia necessario osservare i seguenti principi:

PORTATA: accettare e svolgere le attività di informativa legale esclusivamente se gli operatori possono contattare (ed effettivamente hanno le risorse umane ed economiche) tutti i cittadini stranieri presenti ai valichi o nei luoghi di sbarco o negli hotpot e non solo quelli preventivamente selezionati dalle forze di polizia. Richiedere che non venga imposta la limitazione geografica (ad esempio solo in certi centri; valichi di frontiera o solo successivamente allo sbarco) o procedurale. 

INDIPENDENZA: accettare e svolgere le attività di informativa legale solo se sia prevista e concretamente attuabile la pubblicazione periodica di report sull’ avanzamento del progetto, le eventuali difficoltà, ostacoli, abusi ecc. Prendere sempre posizione pubblica se il proprio operato viene strumentalizzato dal governo per assicurare sulla correttezza del proprio operato ai valichi di frontiera o nei luoghi di sbarco. 

DOCUMENTAZIONE: rilasciare a ciascun cittadino straniero che riceve la informativa legale documentazione comprovante la informativa resa, con indicazione dell’interprete che l’ha resa e la lingua, il contenuto ecc.

RESPONSABILITA’: Specificare come gli Stati membri devono indagare sulle accuse per porre fine agli abusi, garantire l’accesso alla giustizia e assicurare la trasparenza. Inoltre, dovrebbe essere incluso l’obbligo di preparare rapporti periodici e pubblici sui risultati e le conclusioni, compresi i passi intrapresi per chiedere conto ai responsabili delle violazioni dei diritti fondamentali e se o come sono state seguite le raccomandazioni precedenti.

Tipologia del contenuto:Analisi giuridica