I diritti violati nel mondo secondo il rapporto annuale di HRW

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Il quadro dello stato dei diritti umani in più di 100 paesi del mondo nel 30 rapporto di Human Rights Watch. L’approfondimento dedicato all’Italia .

Un ampio capitolo del rapporto di Human Rights Watch (HRW) è dedicato alla situazione dei diritti umani in Europa. Se da un lato all’Unione europea viene riconosciuto lo sforzo di difendere le istituzioni democratiche di fronte agli attacchi dei partiti e governi populisti di destra, dall’altro in ambito migratorio sono questi ultimi a definirne la narrativa politica. Infatti, sia istituzioni europee che vari governi degli stati membri gestiscono il fenomeno migratorio tramite politiche basate sul controllo dei confini, che espongono troppo spesso persone migranti alla violenza e all’abuso.

Questa tendenza è stata riconfermata quando in ottobre il Parlamento europeo ha bocciato la proposta di aumentare i fondi dedicati alle ricerche e ai salvataggi nel Mediterraneo.

Viene inoltre puntualizzato come la politica di difesa dei confini non è stata compensata da politiche in grado di permettere canali di accesso legali e sicuri verso l’Unione europea. Anche la possibilità di gestire le richieste di asilo in modo comunitario rimane incerta.

HRW delinea inoltre un quadro preoccupante per quanto riguarda la criminalizzazione delle ONG a supporto di migranti, citando come esempio il caso di di Carola Rackete, capitana della barca di soccorso Sea Watch, esposta alla “pubblica denigrazione”. Casi di persone indagate per aver assistito richiedenti asilo e migranti sono stati registrati nel corso del 2019 anche in Belgio, Francia, Germania e Grecia.

Di seguito il capitolo dedicato all’Italia.


In Italia ci sono stati almeno quindici momenti di stallo in mare causati dalla mancata autorizzazione allo sbarco da parte delle autorità italiane per le persone messe in salvo dalle ONG operanti in mare. Nel mese di giugno, l’allora Ministro dell’interno Matteo Salvini ha emanato un decreto legge, convertito in legge dal Parlamento ad agosto, che permette all’Italia di negare l’accesso al porto alle imbarcazioni delle ONG, di sequestrare le imbarcazioni e di multare i proprietari. Il nuovo governo, entrato in vigore a settembre, ha dichiarato l’intenzione di modificare tale decreto.

A metà novembre 2019, secondo i dati dell’UNHCR, 9.942 persone hanno raggiunto l’Italia via mare, il 55% in meno in confronto all’anno precedente.

I decreti governativi di agosto hanno introdotto la procedura accelerata di asilo da applicare direttamente lungo i confini territoriali e nel mese di ottobre è stata pubblicata la lista dei cosiddetti paesi sicuri di origine che pone le persone provenienti da questi paesi in una condizione di presunzione giuridica secondo cui non ci sarebbero le basi per il diritto d’asilo.

Statistiche ufficiali mostrano che le domande di asilo in Italia sono scese del 50 per cento rispetto all’anno precedente. Nei primi sei mesi dell’anno, i dinieghi sono stati circa l’80 per cento, una percentuale significativa paragonata al 58 per cento dei dinieghi del 2017. Questo dato è in gran parte dovuto all’abolizione del permesso di protezione umanitaria, avvenuto alla fine del 2018.

In agosto, la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso la propria preoccupazione in relazione alla crescente intolleranza, xenofobia, odio su base razziale e religiosa, accusando i leader politici e i membri del governo di avere un ruolo attivo nel tollerare e addirittura incoraggiare questi fenomeni. L’ONG italiana Lunaria riporta dati significativi relativi all’incremento di crimini violenti di natura razzista nel 2018: 126 reati in confronto ai 46 del 2017.

Una legge contro la violenza di genere è stata approvata ad agosto. La legge aumenta i periodi di reclusione per abusi sessuali e violenza domestica, criminalizza matrimoni forzati, e richiede al pubblico ministero di dare risposta entro tre giorni a chi riporta alle forze dell’ordine casi di violenza domestica o di genere.

Le edizioni precedenti del World Report possono essere trovate qui. Nel sito ufficiale sono disponibili le versioni sintetizzate del rapporto in otto lingue diverse.


Human Rights Watch World Report 2020


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Foto di Free-Photos da Pixabay

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