UNHCR : nuova campagna contro l’apolidia e appello agli Stati e all’UE

Argomenti:Apolidia
Tipologia del contenuto:Notizie

In un comunicato rilasciato alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo del 25 maggio 2014, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nel  ricordare  che gli apolidi non hanno il diritto al voto, annuncia una campagna mondiale contro l’apolidia e invita i membri neoeletti al Parlamento europeo a garantirne l’eliminazione in Europa.

 

Il Comunicato dell’UNHCR

Questa settimana milioni di cittadini dell’Unione europea (UE) sceglieranno chi guiderà l’Europa per i prossimi cinque anni. Tuttavia, centinaia di migliaia di apolidi non potranno far sentire la propria voce, anche se molti di loro sono nati e cresciuti in UE.

Sono oltre 400mila gli apolidi che vivono nell’Unione Europea. Si trovano in ognuno dei 28 Stati membri, concentrandosi principalmente nei Paesi baltici. Molti apolidi vivono nell’ombra, non possono quindi beneficiare dei diritti fondamentali e corrono il rischio di ripetuti o prolungati periodi di detenzione e indigenza. Coloro che invece posseggono un permesso di soggiorno permanente pagano le tasse e godono di standard di trattamento più elevati.

Tuttavia, nessuno degli apolidi che vivono nei paesi UE ha tutti gli stessi diritti di cui godono i cittadini UE, compreso il diritto di voto alle elezioni nazionali o europee. L’acquisizione della nazionalità porrebbe fine alla loro condizione di apolidia e darebbe riconoscimento al legame con il paese in cui sono nati o dove hanno vissuto per anni, per decenni, per una vita intera o addirittura per molte generazioni.

In conformità con l’impegno assunto dall’UE nel settembre 2012, gli Stati membri dovrebbero aderire alla Convenzione del 1954 relativa allo Status degli Apolidi e applicarne le disposizioni per garantire agli apolidi i diritti fondamentali mentre si trovano in attesa di acquisire una cittadinanza. Oggi, solo quattro Stati membri dell’UE – Cipro, Estonia, Malta e Polonia – non hanno ancora aderito alla Convenzione. Gli Stati membri dell’UE dovrebbero inoltre aderire alla Convenzione del 1961 sulla Riduzione dell’Apolidia recependola attraverso l’adozione di una normativa volta alla prevenzione dell’apolidia.

L’UNHCR invita i membri neoeletti al Parlamento europeo a garantire che l’apolidia venga eliminata in Europa. Gli Stati membri possono agire in tal senso favorendo l’acquisizione della cittadinanza da parte delle persone apolidi. Inoltre, gli Stati Membri possono adottare misure atte a impedire che le persone nascano in condizioni di apolidia o diventino apolidi nel corso della loro vita.

L’UNHCR lancerà una campagna mondiale per eliminare l’apolidia nei prossimi mesi del 2014 e si impegna a collaborare con gli Stati membri per raggiungere questo obiettivo. L’apolidia è un problema creato in gran parte dall’uomo, un problema che in alcuni casi ha afflitto generazioni di famiglie, ma che può essere risolto nel nostro tempo.

Per ulteriori informazioni sull’apolidia in Europa:

UN High Commissioner for Refugees (UNHCR), Mapping Statelessness in The United Kingdom, 22 November 2011

UN High Commissioner for Refugees (UNHCR), Mapping Statelessness in the Netherlands, November 2011

UN High Commissioner for Refugees (UNHCR), Mapping Statelessness in Belgium – Summary Report, October 2012

European Network on Statelessness, Childhood Statelessness In Europe: Issues,Gaps and Good Practices, April 2014

The EUDO CITIZENSHIP/UNHCR Database on Protection Against Statelessness in Europe

 

 

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