Cosa succede ai migranti nell’hotspot di Messina?

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Tipologia del contenuto:Notizie

ASGI, ARCI, Action Aid e IndieWatch hanno inviato una lettera al Ministero dell’Interno, alla Questura ed alla Prefettura di Messina per ottenere informazioni in merito alla condizione giuridica delle 32 persone presenti attualmente nell’Hotspot locale.

Nella lettera le associazioni chiedono anche delucidazioni in merito alle procedure di trasferimento verso altri Paesi europei, ricordando che “alcuna procedura di redistribuzione può avvenire in assenza di esplicito consenso da parte dell’interessato”e che ” i cittadini stranieri presenti nell’Hotspot di Messina, avendo manifestato la volontà di chiedere protezione in Italia, hanno pieno diritto a restare sul territorio nazionale e di seguire le procedure stabilite dalla normativa vigente qualora non esprimessero il consenso al trasferimento in altro Stato membro dell’UE”.

 


La lettera 


 

Le associazioni  ricordano che i cittadini stranieri attualmente presenti nel punto di crisi (hotspot) di Messina devono essere considerati richiedenti protezione internazionale e, dunque avere accesso alle procedure previste dalla normativa vigente in merito per la verbalizzazione della domanda di protezione internazionale da parte della competente Questura.

I diritti fondamentali della persona umana in nessun caso  possono essere superati da accordi politici volontari e non giuridicamente vincolanti tra Stati.

Perciò viene richiesto alle autorità competenti di rendere note le attuali posizioni giuridiche dei migranti, in modo che sia effettivamente assicurato l’accesso alle procedure di protezione internazionale e ad altra forma di protezione e l’ accesso al diritto alla difesa.


 

L’azione è stata sviluppata nell’ambito del progetto In Limine, realizzato da Asgi, con il contributo di Open Society Foundation, che affronta i temi dell’approccio hotspot, delle politiche di gestione delle frontiere e dell’accesso alle procedure di asilo. Scopo del progetto è  di strutturare, attraverso la ricerca sul campo, il contenzioso strategico e l’advocacy, strategie di denuncia e contrasto delle pratiche lesive delle libertà e dei diritti dei cittadini stranieri in arrivo in Italia.

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