Proteste in Sicilia nei centri per minori stranieri non accompagnati. ASGI : Salvaguardiamo il superiore interesse del minore.

Tipologia del contenuto:Comunicati stampa//Notizie

La sezione siciliana dell’ASGI chiede che vengano tutelati i diritti fondamentali dei minori stranieri in tutte le fasi dei procedimenti che li riguardano, a partire dallo sbarco e dalla loro ubicazione nei centri di prima e seconda accoglienza.

Il Comunicato stampa del 30 aprile 2016

Venerdì 29 aprile davanti e dentro il Comune di Grotte, in provincia di Agrigento, si è svolta una protesta di alcuni gestori che hanno portato in piazza i minori ospiti dei loro centri per sollecitare il pagamento delle rette che i Comuni dovrebbero da tempo e per le quali le asfittiche finanze comunali non avrebbero risorse adeguate.

I gestori hanno chiesto al Comune di Grotte il pagamento dei rimborsi insoluti da mesi, minacciando di abbandonare i ragazzi in piazza. Secondo i gestori, nelle prossime settimane mancheranno anche le risorse per potere fornire il cibo ai minori ospiti nei centri di accoglienza. Il mancato pagamento delle somme dovute dal comune impedirebbe di pagare persino le bollette dell’acqua e della luce, con l’imminente rischio di tagli alle forniture.
Alla protesta di Grotte hanno partecipato i gestori di altri centri per minori, assai numerosi nella provincia di Agrigento (oltre 22 strutture) che soffrono gli stessi problemi. La protesta si è risolta con l’intervento delle forze dell’ordine che hanno sgomberato la casa comunale e la piazza antistante, minacciando i gestori di gravi denunce, se non avessero obbedito all’ordine di uscire dai locali del comune che avevano temporaneamente occupato. La protesta si è conclusa, ma i problemi rimangono, in tutta la Sicilia, e diventano sempre più gravi ogni giorno che passa. Anche il clima all’interno delle strutture di accoglienza per minori stranieri appare assai deteriorato, ed è alto il numero degli abbandoni.
In Sicilia non sono stati attivati organismi di coordinamento o tavoli regionali che verifichino la distribuzione dei minori stranieri non accompagnati in base alle capacità di accoglienza dei diversi territori.
Sono le province di Agrigento e Messina a subire il carico più pesante, ed è grave la situazione che si verifica a Lampedusa, dove centinaia di migranti minori non accompagnati rimangono anche per settimane all’interno dell’HOT SPOT di Contrada Imbriacola, nel quale si dovrebbe restare al massimo 48-72 ore a scopo di identificazione, una struttura che di fatto rimane un Centro di primo soccorso ed accoglienza, con tutte le criticità emerse negli anni. Le attività di monitoraggio da parte delle associazioni indipendenti sono spesso ostacolate dalle autorità e dai gestori.

Di fronte a questa situazione, che si aggrava ogni giorno, e che nei prossimi mesi estivi potrebbe portare ad una vera e propria emergenza umanitaria, non solo nella provincia di Agrigento ma in tutta la Sicilia, occorre che gli uffici di questura e di prefettura accelerino gli adempimenti loro affidati dalla legge per una rapida presa in carico dei minori non accompagnati da parte dei centri di seconda accoglienza e per l’avvio quanto più sollecito possibile delle pratiche per il rilascio del permesso per minore età e per la nomina del tutore. I rapporti con le figure dei tutori e con gli avvocati vanno snelliti, senza attese defatiganti che impediscono anche l’esercizio dei diritti di rappresentanza legale e di difesa
E’ importante anche la massima tempestività da parte degli uffici dei giudici tutelari e dei tribunali minorili. Gli organismi di controllo dovranno verificare la conformità delle attività svolte dai gestori alle convenzioni stipulate. Gli enti locali dovranno essere alleggeriti nel più breve tempo possibile degli oneri connessi alla prima accoglienza dei minori. Le procedure di identificazione dovranno svolgersi con adeguate informazioni ed in tempi che rispettino la personalità del minore, senza tradursi in pratiche vessatorie che aumentano la dispersione per effetto dell’allontanamento dai centri.

Su questi obiettivi l’ASGI, sia a livello nazionale che a livello regionale promuoverà tutte le iniziative per migliorare i livelli di accoglienza e per garantire trasparenza ed efficienza alle attività dei centri per minori non accompagnati. Da oltre un mese rimane senza una risposta sostanziale la richiesta di confronto che la Sezione territoriale siciliana dell’ASGI aveva indirizzato alla Questura ed alla Prefettura di Agrigento sul tema dei respingimenti.
Una questione che si salda con le pratiche di prima identificazione e di attribuzione dell’età.

L’ASGI Sicilia reitera oggi quella richiesta di confronto e promuoverà una serie di iniziative, anche in rapporto con gli enti locali e con la Regione Sicilia, al fine di garantire il “superiore interesse del minore” in tutte le fasi dei procedimenti che li riguardano, a partire dallo sbarco e dalla loro ubicazione nei centri di prima e seconda accoglienza.
Avv. Giovanni Annaloro, Componente del Consiglio direttivo dell’A.S.G.I.

Avv. Filippo Finocchiaro Delegato Sezione territoriale dell’A.S.G.I. per la regione Sicilia

 

Foto credit: Gianni Dominici, Flickr

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