Corte d’appello di Catania, sezione persona, famiglia e minori, ordinanza del 8 giugno 2015

E’ accolta l’istanza di sospensiva avanzata in sede di appello avverso a decisione negativa di primo grado della domanda di protezione internazionale avanzata da una cittadina nigeriana fuggita dal suo Paese di origine dopo avere cagionato la morte del marito nel corso di una lite, avendo la donna tentato di sottrarsi alle violenza abitualmente perpetrate dal coniuge. La vigenza in Nigeria della pena di morte (anche per l’omicidio colposo), nonché della giurisprudenza islamica che, in applicazione della sharia, riconosce il diritto ai familiari della vittima di esercitare la rappresaglia o il perdono, sono elementi che consentono di ritenere che il ricorso sia assistito dal fumus boni iuris, inoltre, quanto al periculum in mora, essendo prospettabile la pena di morte, sussiste il danno irreparabile.


Protezione internazionale – cittadina nigeriana – appello avverso ordinanza reiettiva di primo grado – istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del provvedimento di primo grado – sommaria delibazione – sussistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora – accoglimento dell’istanza
Corte d’appello di Catania, sez. persona famiglia e minori, ord. 8.6.2015, est. Russo, XXX (avv. Campochiaro) c. Ministero dell’interno e Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa