Corte d’Appello di Milano, sentenza 29 dicembre 2020
Tribunale di Padova, ordinanza 23 dicembre 2020
Tribunale di Roma, decreto del 21 dicembre 2020
Tribunale di Alessandria, sentenza 15 dicembre 2020
Tribunale di Milano, ordinanza 24 novembre 2020
Tribunale di Milano, ordinanza 10 novembre 2020
Corte di Cassazione, I sezione civile, ordinanza del 17 giugno 2020, n. 11743
Tribunale di Venezia, ordinanza 19 ottobre 2020
Circolare del Ministero dell’Interno del 12 ottobre 2020
Tribunale di Trento, ordinanza 29 settembre 2020
Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 25 settembre 2020, n. 58/E
Tribunale di Milano, ordinanza 14 settembre 2020
Tribunale di Vicenza, ordinanza 1 settembre 2020
Corte d’Appello di Genova, sentenza 26 agosto 2020
Corte di Cassazione, sentenza dell’11 giugno 2020, n. 18352
La sesta sezione penale della Corte di Cassazione richiamando quanto già ha ribadito dalla Corte di Lussemburgo (Grande Sezione, 15 ottobre 2019, Dorobantu, C – 128/19 e Corte di giustizia, 25 luglio 2018, Generalstaatsanwaltschaft, C-220/18) ha ricordato che, qualora l’assicurazione che la persona interessata non subirà un trattamento inumano o degradante sia stata fornita o, quantomeno, approvata dall’autorità giudiziaria emittente, l’autorità giudiziaria dell’esecuzione deve fidarsi, quantomeno in assenza di un qualche elemento preciso che permetta di ritenere che le condizioni di detenzione esistenti all’interno di un determinato istituto sono contrarie all’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali UE. Inoltre è stato ribadito che la consegna della persona richiesta dall’Autorità giudiziaria estera deve avvenire per l’esecuzione della pena eccedente il periodo di custodia cautelare sofferto dal ricorrente in Italia, con la conseguenza che il relativo periodo di privazione della libertà va integralmente detratto (Cassazione Penale, Sez. 6, n. 4303 del 28/01/2009). Infine quale condizione necessaria alla consegna delle persone ricercate tra gli Stati UE la sentenza di condanna deve avere forza esecutiva, non essendo richiesta l’ irrevocabilità della sentenza.
Corte di Cassazione, sentenza dell’11 giugno 2020, n. 18352