Tribunale di Reggio Calabria, ordinanza del 30 marzo 2015

È rilevante e non manifestamente infondata l’eccezione di legittimità costituzionale dell’art. 74 Dlgs 151/01 nella parte in cui limita l’accesso alla “indennità di maternità di base” ai titolari di permesso di soggiorno CE di lungo periodo e non consente l’accesso ai soggetti stranieri in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari di durata annuale e oltre. La norma infatti, nel prevedere detto requisito (che comporta la presenza nel territorio dello Stato da almeno cinque anni)  produce una irragionevole discriminazione nei confronti dello straniero, in violazione degli artt. 2,3,10,31,38,117, primo comma Cost., nonché  degli artt. 14 CEDU e 1 Protocollo aggiuntivo, così come interpretati dalla Corte EDU e replicati nell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali della UE, a sua volta richiamato dall’art. 6 TUE. Tale contrasto non è superabile con una interpretazione adeguatrice, né si rinviene nel diritto UE una disposizione normativa munita di completezza, precisione, chiarezza e assenza di condizioni, tale da consentire di riconoscere il diritto all’assegno in questione allo straniero privo di permesso di soggiorno di lungo periodo.

Indennità di maternità di base – art. 74 Dlgs 151/01 – requisito del permesso di lungo periodo – irragionevolezza – contrasto con CEDU, Carta dei diritti e norme costituzionali  – sussistenza – eccezione di legittimità costituzionale – non manifesta infondatezza

Tribunale di Reggio Calabria, sez. lavoro, est. Ingianna, ord. 30 marzo2015, , XXX (avv. Mascaro) c. Comune di Botricello (contumace) e INPS (avv.ti Labrini, Fazio, Laganà, Adornato, Monoriti, Triolo, Grandizio)