
Le violenze alle frontiere sulle persone in transito a cui vengono distrutti i beni personali sul numero speciale della rivista inglese Cambridge Journal of Law, Politics, and Art.
I migranti vengono obbligati a spogliarsi e i loro effetti personali, compresi documenti e telefoni cellulari, vengono distrutti dalle guardie di frontiera e degli agenti di Frontex sia alle frontiere interne che a quelle esterne dell’UE. È questo il tema dell’articolo “L’obbligo di spogliarsi e la distruzione degli oggetti personali: Il male minore” curato dalle socie ASGI Anna Brambilla, Amarilda Lici e Ivana Stojanova e pubblicato in “The Human Agenda “, edizione speciale della rivista inglese Cambridge Journal of Law, Politics, and Art.
Le violenze e gli abusi sono stati oggetto di denuncia e condanna da parte di diverse organizzazioni e istituzioni internazionali per diversi anni come testimoniato dalla rete Protecting Rights at Borders (PRAB) in “Beaten, Punished, and Pushed Back” (Picchiati, puniti e respinti), rapporto di monitoraggio pubblicato nel gennaio 2023, in cui vengono raccolte le testimonianze di persone in fuga da persecuzioni o danni gravi e in cerca di protezione, che negli ultimi anni hanno tentato di entrare nell’UE attraverso il confine croato-bosniaco, e che hanno dovuto affrontare l’arresto o la detenzione arbitraria, l’abuso fisico o il maltrattamento, il furto o la distruzione di proprietà e a cui è stato impedito di chiedere asilo.
Anche istituzioni internazionali indipendenti come l’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea (FRA) ha denunciato nel suo rapporto del 2020 sulle frontiere esterne dell’UE gravi violazioni dei diritti umani e casi di confisca e distruzione arbitraria degli effetti personali. Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) ha ripetutamente condannato il sequestro e la distruzione degli effetti personali delle persone rimpatriate con la forza dalla Grecia alla Turchia.
L’articolo, che analizza tale prassi nelle sue conseguenze legali e umane per le persone migranti, è stato pubblicato nella prima edizione speciale della rivista Cambridge Journal of Law, Politics, and Art, una pubblicazione del Regno Unito gestita da studenti, e l’unica scritta insieme a esperti, che mira a denunciare le violazioni dei diritti umani nel mondo e a ispirare il cambiamento, pubblicata in versione cartacea e online.
Il numero speciale della Rivista ospita interventi di avvocati, giudici, attivisti e personalità culturali del mondo nel campo dei diritti umani, che permettono di mettere in luce tragedie ed eroismi all’incrocio tra legge, politica e arte.
“The Human Agenda” può essere ordinata online qui. Essendo un’iniziativa autofinanziata, senza scopo di lucro e gestita da studenti volontari, la pubblicazione si affida alle vendite di stampe per portare avanti la sua missione di promuovere la libertà di espressione e la ricerca interdisciplinare in tutto il mondo.
“L’immaginazione abbandonata dalla ragione produce mostri impossibili: unita a lei, è la madre di tutte le arti e la fonte delle loro meraviglie ” è l’iscrizione che si legge in un’opera di Francisco de Goya e che viene riportata nell’editoriale della rivista che conclude: “Come la ragione non deve abbandonare l’immaginazione, così l’immaginazione non deve abbandonare la ragione. Con una sola di esse rischiamo di diventare dei mostri; con entrambe diventiamo capaci di qualcosa di meglio.”