Solidarietà dell’avv. Nicola Canestrini

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In un post su Facebook sulla pagina l’europarlamentare italiano, segretario del partito della Lega, Matteo Salvini, sulla vicenda del cittadino pakistano, espulso dall’Italia con un provvedimento diretto del Ministero dell’Interno, ha sottolineato come il giovane pakistano abbia trovato un avvocato italiano disposto a curargli un ricorso davanti al Tar del Lazio .

Nel post Salvini scrive : «Inneggiano all’Isis e poi ricorrono alla giustizia italiana». La prima udienza davanti al Tar del Lazio (per discutere l’eventuale sospensiva) è prevista tra alcune settimane.

L’avvocato trentino Nicola Canestrini ha replicato,  richiamando gli estremi di una decisione della Corte Europea del 1987 su un caso di blasfemia nel quale i giudici avevano così concluso: “La libertà di espressione del pensiero implica che vi sia spazio per esprimere e divulgare idee nuove e anticonformiste, e che non siano represse le opinioni che pure urtano o inquietano”.

Condividiamo e diffondiamo il comunicato stampa di Legal team Italia

Esprimiano la massima solidarietà all’Avv. Nicola Canestrini, che  è stato oggetto di furibondi e vergognosi attacchi apparsi come commenti sulla pagina facebook di Matteo Salvini.

L’Avv. Canestrini sta difendendo in sede amministrativa un giovane pakistano colpito da provvedimento di espulsione per aver espresso delle opinioni.

Salvini ha espresso la sua contrarietà al fatto che uno straniero si rivolga alla giustizia italiana per la tutela dei suoi diritti, scandalizzandosi perché un avvocato italiano lo difenda.

Ne sono seguiti centinaia di commenti intimidatori dei sodali di Salvini, che con il consueto armamentario  razzista e fascistoide attaccano il nostro collega per aver accettato questa difesa, lanciano gravissime minacce a lui e alla sua famiglia, negando il diritto di ogni persona a difendere i suoi diritti e di ogni avvocato di assumere la difesa di ogni soggetto colpito da provvedimenti ritenuti ingiusti e illegittimi.

Non stupiscono i toni volgari e intimidatori di tali attacchi.

Non stupiscono le posizioni antidemocratiche di chi ritenga di comprimere il diritto di difesa, negando la possibilità per chiunque di difendersi nelle sedi istituzionali.

L’attacco all’avv. Canestrini è un attacco al diritto di difesa, regolato dalla Costituzione e dalle norme, anche internazionali, a tutela del libero esercizio dell’attività  professionale forense.

Tali norme stabiliscono che non è lecito identificare l’avvocato con le posizioni del proprio cliente; che l’attacco alla libertà dell’avvocato è un attacco non solo alla sua posizione, ma colpisce direttamente anche i diritti fondamentali delle persone colpite da provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria o amministrativa, perché rende più difficile la difesa contro tali provvedimenti; che la libertà dell’avvocato è presidio fondamentale della libertà di tutti i cittadini e di tutti i corpi sociali.

Pur senza giungere ai livelli di efferatezza esistenti in molti paesi, gli attacchi agli avvocati che si stanno verificando in Europa (tra cui la ventilata possibilità di intercettare le comunicazioni tra avvocato e cliente) sono un motivo di grave allarme e preoccupazione.

Questi attacchi non intimidiranno gli avvocati democratici che rinnovano il loro impegno per la difesa e il rafforzamento dei diritti fondamentali, tra cui quello di assicurare ad ogni cittadino, di qualsiasi nazionalità, la possibilità di difendere nelle sedi giudiziarie i propri diritti.

Milano, 21/2/2015

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