Asilo, rapporto Amnesty: “I sommersi dell’accoglienza”

I decreti sicurezza hanno generato una situazione di instabilità che sta cancellando la possibilità di un percorso di inclusione sostenibile e sta generando sempre più ghettizzazione e povertà, economica e sociale.

Con il taglio dei finanziamenti per i piccoli e i grandi centri dedicati alla prima accoglienza, i servizi per l’inclusione non rientrano più tra le spese sostenibili. I nuovi bandi, infatti, non prevedono più la necessità di garantire l’insegnamento della lingua italiana, il supporto alla preparazione per l’audizione in Commissione Territoriale per la richiesta di asilo, la formazione professionale e la positiva gestione del tempo libero.

Il Decreto sicurezza impedisce inoltre l’accesso al sistema Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) ai richiedenti asilo, una scelta che aumenta la possibilità che molte di queste persone rimangano nella sfera della prima accoglienza e quindi in situazione di particolare vulnerabilità (sanitaria e psicologica).

Con la nuova legge è stata abolita la protezione umanitaria, sostituita con cinque nuove tipologie di permesso di soggiorno (permesso per protezione speciale, calamità, cure mediche, atti di particolare valore civile e casi speciali). Pertanto numerosi individui che in precedenza sarebbero stati regolari si ritroverebbero in una condizione di illegalità e a rischio espulsione.

Decreti sicurezza: le richieste di Amnesty 

Sulla base del documento, che rivela le criticità del sistema italiano, Amnesty chiede al governo di applicare modifiche urgenti alla normativa vigente in materia di protezione internazionale e immigrazione:

  • assicurare a tutte le persone che entrano in Italia l’esercizio reale del diritto fondamentale a chiedere protezione ed accoglienza; 

  •  adottare misure per impedire ai beneficiari di protezione umanitaria di perdere il proprio status per evitare che precipitino in condizioni di marginalità e sfruttamento e divenire così preda di organizzazioni criminali. Allo stesso tempo si deve garantire la regolarizzazione per coloro che sono finiti in condizioni di illegalità per via degli effetti del cosiddetto Decreto sicurezza; 

  •  consentire la registrazione anagrafica anche ai richiedenti asilo. Una misura determinante per garantire i diritti umani dei migranti; 

  •  ristabilire servizi professionali nell’ambito del processo di accoglienza allo scopo di fornire percorsi di inclusione sociale ed economica reali e qualificati a tutti i richiedenti asilo e beneficiari.

Ribadisce, inoltre, la necessità di un sistema di accoglienza ragionato e che non sia solo dettato da una politica orientata a bloccare donne, bambini e uomini che scappano da guerre, terrorismo e persecuzioni e che pone barriere di carattere amministrativo e legislativo che violano i diritti umani.


Il report “I sommersi dall’accoglienza” (curato dal sociologo Marco Omizzolo) si può scaricare alla pagina dedicata del sito di Amnesty International

Il comunicato completo di Amnesty: Decreti sicurezza: modifiche urgenti contro ghettizzazione e povertà

Si veda anche la pagina elaborata da Amnesty che risponde alle domande più frequenti sul tema: “Decreti Sicurezza” – le domande più frequenti



Foto di Pexels, da Pixabay.


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