
Una cosa più di ogni altra colpiva di Rosanna: la sua capacità di tenere insieme l’attenzione ai grandi cambiamenti politici e legislativi e il suo attaccamento alle persone, ai singoli casi, che prendeva a cuore con tutta la sua passione e la sua competenza e non mollava mai fino a che non aveva ottenuto un posto nell’accoglienza, un permesso per protezione speciale, una cittadinanza.
E quando poi ce la faceva (e quasi sempre ce la faceva) inondava tutti con messaggi e con racconti che esprimevano non certo vanteria ma quella intima e vera felicità che può nascere solo da chi, nel lavoro per gli altri, sa coniugare umiltà e tenacia.
Questo tenere i piedi in due scarpe (quella collettiva della politica e quella della singola storia) è quello che tutti noi di ASGI cerchiamo di fare quotidianamente, ma lei lo faceva con una passione speciale che resta per noi un patrimonio prezioso e l’indicazione della strada sulla quale proseguire.
Foto tratta da La Provincia di Cremona