Sfruttamento lavorativo dei cittadini stranieri, esposto alla Commissione Ue

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La Direttiva 2009/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009 introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare .

Essa pone agli Stati membri il divieto di impiegare cittadini di paesi terzi in posizione irregolare nell’UE, prevedendo sanzioni e altre misure (divieto di ricevere sovvenzioni pubbliche, ecc.) o, in casi gravi, anche sanzioni penali nei confronti dei datori di lavoro dei suddetti cittadini.

L’Italia ha recepito nell’ordinamento nazionale la direttiva col decreto legislativo n. 109/2012, evitando la conclusione di una procedura di infrazione in stato ormai avanzato.

La Commissione UE, nella comunicazione al Parlamento Europeo ed al Consiglio del 22.5.2014 dedicata all’attuazione della direttiva 2009/52/CE, ha già rilevato che molti Stati membri, tra cui l’Italia, non hanno adottato misure di protezione soddisfacenti e conformi alla direttiva; inoltre, nella comunicazione al Parlamento Europeo ed al Consiglio del 13.5.2015, ha precisato che “sarà data priorità anche alle procedure d’infrazione relative a questa direttiva” .

L’ASGI ha presentato un esposto alla Commissione europea, rilevando diverse violazioni nell’applicazione concreta della direttiva 2009/52/CE.

La sintesi delle violazioni rilevate in italiano e in inglese .

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